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Covid, la variante Kraken preoccupa: ecco a cosa fare attenzione

virus covid

Gli esperti sono preoccupati dalla crescita dei casi della sottovariante Covid XBB 1.5 detta “Kraken”: ecco le parole del virologo Fabrizio Pregliasco.

La variante Omicron del Covid ha iniziato a circolare nel novembre 2021 e da quel momento in avanti sono perse molteplici sottovarianti. Nell’ultimo periodo ha iniziato a diffondersi in maniera particolarmente preoccupante la sottovariante XBB 1.5. Conosciuta come Kraken, questa si sta diffondendo rapidamente negli USA dove oggi – stando ai dati dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC) – rappresenta il 28% dei casi totali di Covid.

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Variante Kraken: le caratteristiche

molecole virus covid
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La sottovariante Covid conosciuta come XBB 1.5 risulta più trasmissibile e ha anche delle spiccate capacità immunoevasive. Fortunatamente, per il momento la variante Kraken non pare essere associata a una malattia più grave.

Secondo quanto riferito dal virologo Fabrizio Pregliasco a FanPage.it, questa sottovariante del virus è capace di “schivare la protezione immunitaria di precedenti infezioni o di precedenti vaccinazioni”. L’esperto ha spiegato che questa variante ha nella famosa proteina Spike delle modificazioni che le permettono di agganciarsi più facilmente alle cellule respiratorie.

Questa variante per il momento non è ancora arrivata a preoccupare l’Italia, ma è bene tenerla monitorata. Nel giro di uno o due mesi, infatti, potrebbe infettare un gran numero di persone anche nel nostro Paese.

Fondamentale la prevenzione

La variante Kraken sta prendendo sempre più piede negli USA e questo potrebbe causare un aumento di casi anche nel resto del mondo. Il virologo Fabrizio Pregliasco ha spiegato che “i controlli non impediranno l’arrivo delle varianti”, ma nonostante questo sarebbe il caso di rafforzare la sorveglianza. Secondo l’esperto, anche rafforzare il sequenziamento potrebbe essere utile per arginare la diffusione della sottovariante.

Chi ha fatto il vaccino, comunque, può per il momento stare abbastanza tranquillo. Il virologo ha affermato che questi vaccini proteggono infatti dalle sottovarianti di Omicron. È chiaro comunque che “Dopo 4 – 6 mesi il vaccino perde comunque una parte della protezione” ed è dunque necessario prestare attenzione.

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ultimo aggiornamento: 16 Gennaio 2023 11:03

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